Human Rights in the DPRK: 10 years after COI
La Commissione d’inchiesta dell’ONU (COI) sui diritti umani nella Repubblica Democratica Popolare di Corea è stata istituita nel Marzo 2013 con lo scopo di evidenziare le violazioni dei diritti umani che avvengono in Corea del Nord, le quali stanno raggiungendo livelli tali da essere considerati a tutti gli effetti crimini contro l’umanità. Tuttavia, anche dopo la pubblicazione del rapporto, non sono stati ottenuti i miglioramenti sperati, o, perlomeno, sono stati minimi. Pertanto, questo rapporto è stato creato con l’intenzione di ristabilire e rafforzare le attività volte a migliorare la condizione dei diritti umani in Corea del Nord.
Violazione della libertà di pensiero, espressione e religione
“Le punizioni sono diventate più forti quando si guardano le trasmissioni straniere. Il numero di enti/agenzie di controllo, commercio e pattuglie è aumentato. All’inizio erano solo 109 membri, ma ora se ne occupano anche tutti coloro che controllano gli alloggi. Prima era affidato a 109 e non poteva essere gestito.” – Hyo-sung Joo
Secondo i disertori, la libertà di pensiero, espressione e religione è stata sempre più limitata sotto il regime di Kim Jong-un. Con il recente piano legislativo sulla denuncia dell’ideologia e della cultura anti-reazionaria, le autorità hanno bloccato l’accesso alle informazioni esterne e puniscono tutti coloro che vengono sorpresi a guardare trasmissioni straniere. La legge impone pene severe, tra cui l’ergastolo e la pena di morte. La repressione si estende anche ai telefoni cellulari e alle memorie USB, e chi non educa correttamente i propri figli può incorrere in multe. Anche l’abbigliamento e i discorsi sono soggetti a controlli per prevenire la diffusione della cultura sudcoreana e, secondo quanto riferito, le università espellono gli studenti che non aderiscono al corretto sistema ideologico prescelto dal governo.
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Discriminazione
“All’interno della società c’è un grande divario tra le persone di potere e quelle senza. Oltre alla discriminazione, credo che la gente comune della Corea del Nord sia schiava del partito.”- Jin Kang
La discriminazione in Corea del Nord si basa sul sistema di classificazione “songbun”, che classifica gli individui in base al loro background familiare, allo status sociale, all’occupazione e all’ideologia politica. La discriminazione basata sul “songbun” prevale e influenza gli individui che subiscono discriminazioni nell’accesso all’istruzione, nel servizio militare, nella distribuzione delle razioni e nelle opportunità lavorative. Tuttavia, la discriminazione basata sulla provenienza è diminuita, mentre è emersa quella basata sulla ricchezza. Il documento esamina anche altre due questioni presenti in Corea del Nord: la discriminazione regionale e la discriminazione verso le persone con disabilità. La discriminazione nella distribuzione delle razioni, nella fornitura di energia e nella mobilità persiste, mentre la discriminazione contro le persone con disabilità è evidente nella mancanza di sostegno e di benefici sociali, nella mancanza di uguaglianza nell’istruzione e nella percezione negativa dell’opinione pubblica.
Violazione della libertà di circolazione e di residenza
“Non è cambiato nulla sul piano politico, ma è cambiata la vita quotidiana. C’è stato un periodo in cui un amico, che era andato in un’altra zona per più di un anno, non è tornato. Non c’è nulla che non si possa ottenere con le bustarelle, quindi la legge non è molto potente.” – Yuna Kim
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La Corea del Nord sta anche violando la libertà di circolazione/movimento e i diritti di residenza dei suoi cittadini. Le autorità nordcoreane limitano gli spostamenti tra le province con un sistema di permessi di viaggio e vietano alle persone di spostarsi al di fuori della loro area di residenza. In linea di massima, le persone hanno bisogno di certificati per spostarsi, ma è possibile pagare una mazzetta per aggirare questo sistema. Il controllo degli spostamenti era stato allentato prima dell’avvenimento del COVID-19, ma la pandemia ha peggiorato la situazione, riducendo notevolmente i movimenti dei residenti. La pressione economica ha avuto un impatto significativo sui cittadini: i prezzi si sono notevolmente gonfiati intorno al confine tra la Corea del Nord e la Cina e i residenti che vivono con un reddito giornaliero hanno sofferto la fame. Inoltre, si sono verificati casi di deportazione forzata di dissidenti decretate dalle autorità.
Violazione dei diritti dell'alimentazione e dei diritti correlati alla vita
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“Sempre più persone muoiono di fame. Anche mio zio è morto di COVID. Si dice che ci siano casi di suicidio perché non c’è speranza di vivere. Una donna di 70 anni si è suicidata dopo aver preso delle medicine di notte, e ho sentito che il capo del Partito Popolare (in carica) e il segretario dell’organizzazione del partito cittadino sono sotto esame da parte del Partito centrale.” – Eun-duk Kim
Il rapporto esamina anche la violazione del diritto al cibo e dei diritti correlati alla vita in Corea del Nord. Il diritto all’alimentazione è riconosciuto dal diritto internazionale e garantito dagli obblighi dei singoli Paesi. Il governo nordcoreano non ha collaborato con la comunità internazionale per risolvere le questioni relative ai diritti alimentari causando gravi crisi, in particolare tra i gruppi vulnerabili come bambini, disabili, anziani e donne. Il sistema di distribuzione del cibo discrimina i residenti in base alla classe sociale, la regione e l’occupazione. Le persone muoiono di fame a causa della negligenza intenzionale del regime nordcoreano, risultando nell’aggravamento del circolo vizioso del collasso rurale e della carenza di cibo. Il problema persiste a causa della risolutezza del governo di voler mantenere un sistema basato su un tipo di distribuzione ineguale.
Detenzione arbitraria, tortura, esecuzione e campi di prigionia politica
“Chi si occupa del caso determina la gravità del crimine. I funzionari della legge nordcoreani si schierano con i giudici. Anche se una persona ingaggia un avvocato, questo non difende i suoi interessi. Quando sono stato arrestato nel 2017, non avevo un avvocato. La possibilità di assumere un avvocato quando ci si trova in una situazione ingiusta è un potere di per sé” – Seon-joo Cho
La tortura e la detenzione arbitraria dei prigionieri politici in Corea del Nord violano i principi fondamentali dei diritti umani secondo il Patto internazionale sui diritti civili e politici. Nonostante la presenza di proprie norme sulla tortura e sui trattamenti inumani, la Corea del Nord non adempie ai principi della vita e dell’autonomia corporea. Le pene senza processo e la corruzione nei procedimenti giudiziari sono dilaganti. Sebbene il livello di violenza sia diminuito, continuano a verificarsi casi di tortura e di violazione dei diritti umani e sono diffuse le esecuzioni pubbliche. L’articolo si conclude con un resoconto di diffamazione personale e molestie sessuali nelle stazioni di raduno dei disertori rimpatriati.
Status of the number of prisoners in North Korea’s political prison camps
Camp Name | Location | No. of Prisoners | ||
---|---|---|---|---|
March 2020 | July 2021 | June 2022 | ||
Camp No. 14 | Gaechon, South Pyongan Province | 43,000 | 43,000 | 36,800 |
Camp No. 15 | Yodok, South Hamgyon Province | 55,000 | 56,800 | 42,900 |
Camp No. 16 | Hwasong, North Hamgyong Province | 24,000 | 24,000 | 28,700 |
Camp No. 17 | Gaechon, South Pyongan Province | 21,000 | 20,800 | 41,200 |
Camp No. 18 | Pukchang, South Pyongan Province | 26,000 | 25,800 | 20,200 |
Camp No. 25 | Chongjin, North Hamgyong Province | 40,000 | 41,000 | 36,000 |
Camp Sungho-ri | Sungho, North Hwanghae Province | 21,000 | 0 | |
Camp Pyongsan | Pyongsan North Hwanghae Province | Unknown | Unknown | |
Total | 209,000 | 232,400 | 205,800 |
Rapimento e scomparsa forzata di stranieri
La Corea del Nord ha rapito stranieri e cittadini coreani dal 1950 come parte della sua politica di Stato. Lo scopo dei rapimenti era quello di addestrare spie e scuole militari, prevenire matrimoni etnici con coreani e per attività generali di intelligence. Il governo nordcoreano ha ammesso di aver rapito molti cittadini giapponesi, tra cui Yaeko Taguchi, Megumi Yokoda e Terakoe Takeshi. Inoltre insorgono timori relativi alle violazioni dei diritti umani dei coreani in Giappone e dei loro coniugi giapponesi. La Corea del Nord ha continuato a detenere missionari dal 2013-2014. Ci sono stati casi di rapimento di cittadini coreani, tra cui il dirottamento del volo Korean Air YS-11 nel dicembre 1969. Le vittime non sono state rimpatriate, suscitando l’indignazione internazionale.
Altro e Sfruttamento del lavoro
“Il lavoro forzato era severo. Non erano trattati come esseri umani, ma piuttosto come un animale.”- Gil-soon Shim
Secondo la testimonianza, il lavoro forzato in Corea del Nord è grave e disumanizzante. I cittadini del Paese sono soggetti a un sistema strutturato in cui vengono mobilitati per vari impegni, tra cui l’educazione politica, le sessioni di critica di gruppo e i lavori di costruzione. La mobilitazione del personale da inviare nelle aree rurali e nei cantieri edili è enfatizzata, e persino i bambini sono costretti a lavorare. Il rapporto del COI sottolinea il lavoro forzato dei prigionieri nei campi di prigionia politica e nei centri di incarcerazione, mentre lo sfruttamento del lavoro dei residenti comuni e dei lavoratori inviati all’estero viene brevemente menzionato. In Corea del Nord sono diffusi anche vari metodi di sfruttamento dei bambini piccoli, e le scuole sono diventate un canale di sfruttamento sistematico.